PESCA IN APNEA IN NORMANDIA

CHRISTIAN ANDRE E I RELITTI DEL D-DAY

 

 

SPIGOLA 9KG

 

 

 

Christian André,

51 anni, membro del TEAM OMER FRANCIA, meglio conosciuto come “il signore dei relitti" per essersi specializzato in quest'affascinante tecnica, ci parla di come la pesca in apnea viene praticata nelle suggestive acque dello sbarco in Normandia 1944…

 

 


 

 

carta

La zona che va dalla baia del Grand Vey fino a Ouistreham e che racchiude le 6 spiagge dello sbarco, ha un fondale prettamente sabbioso ma grazie alla presenza di innumerevoli relitti l’abbondanza di pesce è senza eguali.

Spigole, cabillaud (merluzzi), lieu gialli, gronghi, astici e sogliole sono i principali abitanti dei relitti e grazie al riparo che queste barriere artificiali loro offrono, crescono fino a raggiungere dimensioni spesso impensabili per le acque del mediterraneo.

Sui fondali dello sbarco ci sono centinaia di relitti (maggiormente concentrati nella zona di omaha beach) e generalmente riguardano libertyship, strade galleggianti, ponti mobili e carri armati, ma solo una quarantina di essi possono ritenersi d’interesse per la pesca poiché gli altri sono spesso piu piccoli e non garantiscono alcun riparo alla fauna ittica. Molti sono situati tra i 15 e i 30 metri ma i pesci di taglia piu grande si trovano nei relitti piu profondi tra i 23 e i 28 metri.

Nonostante la spigola sia la regina indiscussa della maggior parte dei relitti i ponti galleggianti sono l’habitat migliore per i grossi esemplari. La sua cattura oltre che una tecnica perfetta richiede un’attrezzatura studiata con attenzione poiché molti possono essere gli inconvenienti che complicano l’immersione.

relittospigoleInnanzitutto occorre utilizzare fucili non troppo lunghi poiché la visibilità è spesso scarsa e il relitto si avvista quasi quando ci si è giunti sopra e poi occorre armarli con un’asta fornita di tridente (e non la taitiana) in quanto bisogna evitare che il pesce s’intani rendendo difficile e pericoloso il recupero.

Anche i lieu se di grosse dimensioni possono far penare il pescatore poiché una volta sparati partono come razzi verso il fondo e se non riescono ad intanarsi si mettono di lato offrendo più attrito al recupero.

Infine le reti impigliate nelle strutture, costituiscono un altro grande problema poiché se ci s’impiglia il coltello non serve a niente… perciò il consiglio è di non pescare quando si è stanchi, quando c’è scarsa visibilità e se si sa che ci sono delle reti.

Un aspetto fondamentale della pesca sui relitti è l’utilizzo delle boe che permettono di avere chiara la propria posizione in superficie rispetto alle strutture sottostanti e in situazioni molto frequenti di forte corrente diventano indispensabili per economizzare tempo ed energie.

 

L’immersione va infatti pianificata con attenzione seguendo le indicazioni meteo delle maree e dei venti. L’arrivo dell’alta marea è accompagnato da acqua torbida e forte corrente perciò bisogna pescare con la bassa marea che garantisce generalmente una finestra di 3 ore senza corrente. Le condizioni ottimali si ottengono quindi con venti moderati da sud, sud-ovest e coefficienti di marea bassissimi (28).

La stagione migliore per la pesca in Normandia comincia a metà giugno e si fa interessante tra settembre e novembre quando la temperatura dell’acqua è ancora di 11.5°C. In inverno pieno poi le temperature si abbassano notevolmente e il forte vento rende molto difficile o impraticabile la pesca.

Christian André

 

L’emozione della pesca sui relitti e il fascino delle grandi catture sono tutti contenuti nei DVD realizzati da Christian:

“CSM sur épaves” e “Jardin secret d’un chasseur d’exception”. In questi filmati si possono gustare con grande invidia per Christian delle sequenze mozzafiato di spigole e cabillaud di 8-10kg che nuotano tranquilli nella suggestiva cornice dei relitti della seconda guerra mondiale.

Per qualsiasi info clicca sul seguente link.

 

 

 

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